COME CAPIRE E RICONOSCERE SE E’ UN ATTACCO DI PANICO
Il tipico attacco di panico può simulare molte condizioni nocive. Il medico deve “pensare al peggio” per essere sicuro di non perdere una diagnosi con un risultato medico potenzialmente più grave. In studio o reparto ci si può aspettare che il medico esegua un esame fisico completo.
In particolare, il medico sarà interessato alla storia passata della persona, alla storia passata di qualsiasi malattia mentale, e qualsiasi intervento chirurgico. Oltre ad indagare se la persona soffre di qualsiasi altra malattia mentale, il medico spesso esplora se il malato di attacco di panico ha uno specifico disturbo d’ansia in aggiunta o al posto del disturbo di panico, come il disturbo post traumatico da stress (PTSD), fobie, disordine ossessivo- compulsivo, o disturbo d’ansia generalizzato.
Il medico probabilmente si informerà sui farmaci che la persona sta assumendo o ha recentemente assunto e in che dosaggio; chiederà alla persona se sta vivendo un periodo di stress specifico.
Il medico si informerà se l’attacco di panico o ansia siano presenti come malattie “nella famiglia” e se possono avere a che fare con l’uso recente di alcol o altre droghe da parte della persona. Durante la valutazione per una malattia bisogna essere sinceri riguardo l’uso di droga o alcol perché entrambi questi fattori sono fondamentali nella valutazione.
Inoltre, il medico si informa sull’ assunzione di caffeina o erbe medicinali .
Un esame fisico generalmente consiste in un controllo di tutti i sistemi degli organi vitali: il medico ascolta il cuore e i polmoni e può eseguire un breve esame neurologico per assicurarsi che il cervello funzioni correttamente.
Il medico userà il miglior giudizio per quanto riguarda la necessità di ordinare un esame. Data la natura dei sintomi di un attacco di panico, la persona di solito riceverà un tracciato ECG .
Se il medico è preoccupato che i sintomi potrebbero essere causati da un disturbo medico, ordinerà esami del sangue, delle urine, e perfino raggi X o TAC .
Se la persona ha una storia familiare di convulsioni o sintomi che non sono tipici per l’attacco di panico, può essere chiesta una consulenza neurologica. Vi è una certa sovrapposizione tra i sintomi di un attacco di panico e quelli che sono conosciuti come “crisi parziali”; fare una distinzione tra i due è importante perché il trattamento per ognuno è molto diverso. Un neurologo, se consultato, ordinerà un EEG (elettroencefalogramma) per verificare la presenza di attività di sequestro nel cervello. Questo è un test indolore, ma richiede un certo tempo per essere completato (tipicamente durante la notte).
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale
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