Come fare durante un attacco di panico
Prima di agire, è importante sapere come identificare che la crisi.
La diagnosi viene fatta attraverso i sintomi che il paziente presenta, con la caratteristica di un’ansia intensa ed estrema. Si tratta di una risposta naturale ad una situazione che il corpo considera minacciosa e che porta al corpo una sensazione sgradevole che qualcosa di molto brutto stia per accadere. Inoltre, si avvertono anche sintomi fisici come dolore al petto, al collo, mani fredde, secchezza delle fauci, irrequietezza, mancanza di respiro, insonnia o mal di stomaco.
Nello stato ansioso si perde gran parte della propria autostima.
Molte persone soffrono in previsione della paura, mettendo in atto un processo chiamato evitamento: per paura di vivere un attacco di ansia o di panico ci si limita sempre più all’azione della stessa, evitando tutte quelle situazioni che si considerano come un rischio. Il problema è che questa azione non aiuta a ridurre i sintomi ma ne crea altri. Così, la cosa più appropriata da fare è quella di cercare un aiuto medico e di essere a conoscenza delle piccole azioni che possono essere d’aiuto per gli attacchi di panico.
In cosa consiste l’aiuto?
La prevenzione delle crisi di panico esistono dal momento in cui la persona accetta la sua fragilità con un certo anticipo e cerca un aiuto professionale.
Quando una persona inizia a soffrire di depressione, di ansia, di picchi alti e bassi sull’incertezza e sull’indecisione della vita ha bisogno di aiuto.
L’aiuto professionale è fondamentale in modo che il processo terapeutico sia efficace.
Come affrontare l’inizio della crisi
Alcune misure semplici possono essere d’aiuto quando la crisi è effettivamente iniziata:
-Cercare di ricordare che le emozioni non possono farvi del male. E ‘una sensazione fugace.
-Provare a spostare i pensieri negativi e spaventosi. Distraetevi con qualcosa di positivo.
-Se possibile, chiedere ad un amico di chiamare e parlare per sentirsi più tranquilli e sicuri.
Respirazione
Di solito quando si avverte nervoso o paura, si tende a respirare più velocemente e con uno spazio di tempo più breve. Il fatto è che questo tipo di respirazione, noto come iperventilazione, può diventare un problema, in quanto si tratta di un mettere molto ossigeno nel corpo, riducendo la quantità di anidride carbonica che può provocare il restringimento di alcuni vasi sanguigni del corpo e sintomi come tremori e formicolio.
Pertanto, per evitare che il ciclo “problemi di ansia dall’iperventilazione “, è consigliabile alterare la forma di respiro. Per questo, respirare in un sacchetto, perché in questo modo si inala ossigeno e anidride carbonica, facilitando così l’equilibrio tra i due. Un altro modo è quello di cercare di respirare profondamente e lentamente.
Articolo a cura: Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
ANSIA E ATTACCHI DI PANICO: COSA FARE
Si consiglia la visione del seguente video:
“Attacchi di panico: cosa fare” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
“Attacchi di panico: cosa fare per uscire dal disturbo” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
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