GESTIRE ANSIA E ATTACCHI DI PANICO
Quando si gestisce l’ansia è importante mantenere i livelli generali di eccitazione bassi, perché i sentimenti come la rabbia o la frustrazione influenzano i livelli di eccitazione e tensione del corpo, è quindi importante imparare a gestire questi sentimenti in modo che la tensione possa essere ridotta al minimo. Molte persone ansiose hanno difficoltà ad affermarsi, perché hanno paura delle conseguenze del comportamento assertivo. Prima di proseguire, dobbiamo però fare la differenza tra assertività e aggressività:
Assertività: sono in grado di comunicare le mie opinioni, pensieri, bisogni e sentimenti in modo diretto, onesto e appropriato.
Aggressività: devo far valere i miei diritti,anche se dovessi offendere o negare i diritti degli altri.
2. Quali fattori influenzano l’assertività?
Molti dei fattori che influenzano l’assertività hanno origine nel modo in cui le famiglie insegnano a gestire un conflitto, spesso, la sotto-assertività è un tentativo di evitare il conflitto. L’asserzione è la capacità di esprimere come ci si sente e ciò che si vuole quando lo si vuole, è la capacità di esercitare i propri diritti, senza interferire con i diritti degli altri. La formazione dell’asserzione comporta l’acquisizione di competenze che hanno a che fare con la conversazione e l’ auto-
espressione, si tratta di imparare ad evitare di essere sfruttato da altri e in generale, insegna alla gente come acquisire un maggiore controllo sulla propria vita, e come avere maggiore rispetto di sé. Esso pertanto comporta anche l’ascolto delle idee degli altri. Dopo un incontro tra due persone, entrambi devono avere avuto la possibilità di esprimere le proprie opinioni.
La comunicazione assertiva delinea il problema apertamente, ma non lo risolve automaticamente.
Esempio : attesa allo sportello in banca, Marco sta per essere servito quando
qualcuno inizia a parlare e dice: “solo una domanda veloce.” Ci sono molte persone
in attesa. Cosa faresti?
Non assertivo: OK, vai avanti.
Aggressivo: Hey! Aspetta il tuo turno!
Assertivo: Ho aspettato troppo, ed è il mio turno ora.
-La capacità di protezione deve essere utilizzata solo quando risulta essere la cosa più costruttiva, e quando le soluzioni non hanno funzionato.
Questa tecnica consiste nel ripetere la tua risposta più e più volte fino a quando l’altra persona avrà recepito il messaggio. Ad esempio, dire di no, senza dare spiegazioni, più volte ad un venditore invadente. L’ errore più comune da fare in questa fase è dare spiegazioni o rispondere alle domande che l’altra persona solleva, quando è chiaro che l’altra persona non è disposta a lasciarti parlare, allora è il momento di rinunciare alle spiegazioni, smettere di rispondere alle domande e semplicemente ripetere la tua risposta.
-Indifferenza
Questa tecnica consiste nel non aver risposto in modo appropriato ad un’ altra persona che comunica con voi, fino a quando non si decide di rinunciare. Per esempio, qualcuno continua
ad insistere su qualche evento passato, nonostante un chiaro messaggio che non si vuole discutere di questo argomento. Si smette di rispondere alle critiche, pur continuando a rispondere circa gli altri aspetti della conversazione; alla fine ci si stanca di continuare.
E ‘difficile ignorare le critiche, soprattutto se pensiamo che ciò che diciamo è giusto, a volte aiuta a dire una volta per tutte: “Ho sentito quello che stai dicendo, ma io non ho intenzione di rispondere ne abbiamo discusso prima, conosci le mie opinioni.
Spesso le persone cercano di confondere le idee, al fine di convincere gli altri, ad agire nel modo che preferiscono, non bisogna lasciarsi plagiare, ci si deve concentrare sul problema importante. Per esempio, qualcuno vicino a voi potrebbe dire “dal momento che non mi presti il denaro che ti ho chiesto, è chiaro che non t’importa niente di me “. È importante ordinare i problemi, qui, per esempio, “Non è che non mi interessa niente di te, è solo che non voglio prestarti del denaro”.
Alcune persone riescono facilmente a convincere gli altri a fare ciò che vogliono, facendoli sentire
colpevoli.
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale
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