PERCHE’ SI PRESENTANO GLI ATTACCHI DI PANICO
Il modello cognitivo del disturbo di panico sostiene che gli attacchi si verificano quando gli individui percepiscono certe sensazioni fisiche come molto più pericolose di quello che sono veramente, e quindi interpretano quelle sensazioni come pericolose o addirittura disastrose. Ad esempio, gli individui possono sviluppare un attacco di panico se pensano che le palpitazioni cardiache possono portare ad avere un attacco di cuore o se interpretano erroneamente che il nervosismo e i sentimenti traballanti possano far perdere il controllo e far impazzire.
Il circolo vizioso che si conclude in un attacco di panico si sviluppa quando, qualcosa percepito come minaccioso, crea una sensazione di apprensione o nervosismo. Se le sensazioni che accompagnano questo stato di apprensione sono male interpretate, “Io sto per morire; sto avendo un attacco di cuore; sto avendo un ictus “, l’individuo sperimenta un ulteriore aumento di apprensione, seguito da sensazioni fisiche elevate e così via, fino a quando si verifica un attacco di panico.
I “fraintendimenti” comuni includono:
palpitazioni cardiache = sto avendo attacco di cuore!
vertigini = Ho un tumore al cervello!
affanno = sto per soffocare!
visione offuscata = sto per diventare cieco!
Prove a sostegno dell’efficacia di terapia cognitiva per il disturbo di panico
La terapia cognitivo comportamentale (CBT) per il disturbo di panico è stata definita come un trattamento efficace; essa è approvata come trattamento di prima linea per il disturbo di panico.
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