Articoli e Direzione Scientifica a cura del
Dott. Pierpaolo Casto

Ansia | Attacchi di Panico | Ansia da Prestazione | Disturbo Ossessivo Compulsivo | Ansia Sociale | Lududopatia

Terapia dell’ansia: la psicoterapia cognitiva

Terapia dell’ansia: la psicoterapia cognitiva

La terapia cognitiva è una terapia psicologica da non confondere con la psicologia cognitiva.
Per la psicologia cognitiva, i problemi mentali ed emotivi sono strettamente collegati ai processi cognitivi.

Il principio fondamentale della terapia cognitiva è che le persone soffrono di interpretazione fatta di questi eventi. Durante il processo terapeutico, il paziente cerca significati più flessibili attribuendo e trovando in se stessa interpretazioni più funzionali.

Spesso si parla di differenza tra la terapia cognitiva e quella cognitivo-comportamentale a seconda del livello di inferenza e di approccio teorico di partenza o di comportamento o di cognizione. L’approccio cognitivo classico afferma che il processo del pensiero può darci spiegazioni del comportamento.
Dal comportamentale la spiegazione del comportamento può essere sostenuta solo nel mezzo e non a concetti intrapsichici (presente). Essi sono mantenuti da molti assiomi di partenza diversi. Tuttavia la visione dell’approccio cognitivo-comportamentale fa coincidere una stretta relazione tra il comportamento e la cognizione, si mira quindi a superare la visione associativa di stimolo-risposta, da un processo mentale di significato e di creazione di regole. Si presume che entrambi gli aspetti cognitivi, affettivi e comportamentali, sono correlati in modo che un cambiamento in uno colpisce gli altri due componenti.
Inoltre, spesso la terapia cognitiva viene definita come l’applicazione della psicologia cognitiva, per mantenere una concezione psicologica incentrata sui processi mentali e con una vista sui processi intrapsichici. È quindi apparentemente incompatibile con la vista comportamentale, non incentrata sul processo mentale.
La differenza principale tra le due scuole risiede nella concezione teorica della mente.

Tipi di terapie cognitive

Il processo psicoterapeutico sperimentato dal paziente può assumere forme diverse a seconda delle esigenze individuate dallo psicoterapeuta ed il processo metodologico. Queste psicoterapie non sono “tecniche”, ma la scienza, che di solito si prefigge degli obiettivi più o meno definiti da raggiungere con l’approccio teorico.
Ci sono diverse psicoterapie cognitive: le più note sono (con le rispettive varianti per ogni psicopatologia) la terapia cognitivo Aaron T. Beck, che si concentra sui pensieri automatici e sulle distorsioni cognitive, e la terapia razionale emotiva comportamentale Albert Ellis, che si concentra principalmente su credenze irrazionali.
Vi è anche un insieme di tecniche e strategie terapeutiche che mirano a conformarsi al metodo scientifico di un unico soggetto (n = 1). Il metodo terapeutico principale utilizzato da Beck è l’empirismo collaborativo; quello utilizzato da Ellis il dialogo socratico o dibattito, che concentra le sue origini nello stoicismo.
I sintomi clinici possono essere spiegati con cognizione; per esempio, lo stress psico-sociale, la depressione, l’ansia sociale, le fobie specifiche, i disturbi dell’adattamento e i disturbi della personalità.

Pensieri disfunzionali

La funzionalità è un concetto comportamentale cognitivo che riguarda l’analisi funzionale del comportamento. L’analisi funzionale ha precedenti in altre scienze; per esempio, in fisica e matematica per evitare discorsi filosofici di causalità o dalla biologia ed economia; entrambi si verificano quando si parla di funzionalità per capire l’utilità o la funzione all’interno di un sistema.
Ad esempio, inquadrate in un quadro teorico, queste distorsioni cognitive possono essere viste come pensieri disfunzionali, pensieri automatici negativi o credenze irrazionali.
Pertanto, da questo approccio, i pensieri sono considerati la causa delle emozioni, e non viceversa.
Alcuni studiosi hanno definito i pensieri automatici come “irrazionali” o “illogico”, le concezioni più attuali propongono di sostituire questi termini con “disfunzionale” o “disadattivo”.
A seguito del principio centrale di questa terapia, mentre l’uomo è un costruttore attivo della sua realtà avrebbe molte realtà possibili come essere umano, in modo che i pensieri non sarebbero irrazionali o razionali, ma unicamente dissimili a seconda di quali informazioni hanno la priorità.

Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale
*** Contatti e Consulenza Specialistica in Studio con il Dott. Pierpaolo Casto:
Via Magenta, 64 CASARANO (Lecce)
– Per informazioni e Appuntamento: Tel. 328 9197451 * 0833 501735

Il Dott. Pierpaolo Casto su YouTube

E’ possibile richiedere consulenza da tutta Italia con videochiamata WhatsApp o Google Duo

EUROPA - AMERICA - OCEANIA

CONTATTA

Dott. Pierpaolo Casto - Psicologo e Psicoterapeuta - Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale - PER APPUNTAMENTO: Via Magenta, 64 CASARANO ( Lecce ) Tel. 328 9197451 - 0833 501735 - Part. IVA 03548820756 * Gruppo Associato Centro Italiano di Psicoterapia .it © 2023 Frontier Theme