Trattamento dell’ansia: la psicoterapia
Tra i trattamenti non farmacologici, la terapia cognitivo-comportamentale è uno dei più efficaci; la ricerca suggerisce che più della metà dei soggetti affetti da ansia generale ne hanno beneficiato, raggiungendo i risultati sperati.
Questa terapia aiuta chi soffre di ansia ad identificare la preoccupazione, a capire che è irrazionale e insegna loro a reagire in modo più positivo.
L’esperienza di apprendimento
Una teoria sull’ansia generale afferma che la sensazione di ansia può essere una risposta appresa, una caratteristica che viene imparata abbastanza spesso nella vita.
Le famiglie che tendono a vedere il mondo come un territorio sfavorevole e timoroso, per esempio, possono avere più probabilità di avere figli ansiosi.
Il nuovo trattamento, si basa sull’idea che, se si tratta di un comportamento appreso, può essere disimparato.
Il bicchiere mezzo vuoto
E ‘noto che gli uomini e le donne altamente ansiosi danno maggiore attenzione alle cose negative; sono quei soggetti che credono che dietro ogni rivestimento d’argento si nasconde una nuvola scura, e che vedono il bicchiere mezzo vuoto.
Nella ricerca, gli psicologi hanno progettato un nuovo tipo di terapia per questi soggetti.
Si tratta di posizionare ogni soggetto davanti allo schermo di un computer che ha visualizzato una serie di parole su uno sfondo nero.
In un secondo, sono state visualizzate due parole, una sopra l’altra, in modo che fossero in competizione per catturare l’attenzione; una delle parole doveva essere minacciosa e l’altra neutrale.
La teoria sosteneva che i soggetti con alti livelli di ansia si sarebbero concentrati prima sulla parola negativa, mentre l’obiettivo della terapia era quello di portarli a concentrarsi sulla parola neutra. Per fare questo, agli uomini e alle donne è stato detto che dopo l’esposizione delle parole, sarebbe apparsa una sonda lampeggiante e che la dovevano premere nel momento in cui sarebbe apparsa.
La sonda è apparsa quasi sempre sulla parola neutra e in ogni sessione le parole minacciose e le parole neutre apparivano nella stessa posizione. Come risultato, i soggetti hanno imparato a ignorare le parole di minaccia e a concentrarsi sulle parole neutrali.
Le condizioni dell’ansia
Ansia generale: preoccupazione esagerata e tensione anche quando non ci sono motivi apparenti che la provocano.
Fobia: paura intensa ed irrazionale per qualcosa che in realtà non ha nessuna minaccia.
Disturbo ossessivo-compulsivo: i soggetti hanno pensieri persistenti e sconvolgenti, ossessioni o compulsioni.
Ansia sociale: ansia eccessiva e coscienza di sé nelle situazioni sociali quotidiane, e un’intensa, persistente paura di essere guardato e giudicato dagli altri.
Disturbo di Panico: improvvisi attacchi di terrore, con sintomi tra cui palpitazioni, sudorazione, debolezza, svenimento o capogiri.
Disturbo da stress post-traumatico: si sviluppa dopo una disgrazia terribile che ha provocato un danno fisico o la minaccia di danno fisico.
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale
Si consiglia la visione del seguente video:
“Attacchi di panico: la cura più efficace” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
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