Cura e Psicoterapia dell’ansia sociale
Il punto più importante che emergere dagli studi sul disturbo d’ansia sociale è il beneficio della diagnosi precoce e del trattamento. Il disturbo d’ansia sociale rimane sottovalutato nella pratica delle cure primarie, i pazienti spesso richiedono il trattamento solo dopo l’insorgenza di complicanze quali la depressione clinica o i disturbi da abuso di sostanze.
La ricerca ha fornito elementi di prova per l’efficacia di due forme di trattamento disponibili per la fobia sociale: alcuni farmaci e di una specifica forma di psicoterapia a breve termine,chiamata terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la componente centrale è la terapia di esposizione graduale.
La ricerca ha dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere molto efficace per i disturbi d’ansia, fobie più specifiche, ed in particolare per il disturbo di panico e ansia sociale. CBT, come suggerisce il nome, ha due componenti principali: quella cognitiva e quella comportamentale. In casi di ansia sociale, la componente cognitiva può aiutare il paziente a capire come può essere sicuro che gli altri non lo stanno continuamente a giudicare. La componente comportamentale cerca di cambiare le reazioni della gente alle situazioni ansiogene, come tale serve dimostrare al paziente che i suoi processi mentali disfunzionali sono irrealistici. Un elemento chiave di questa componente è stata l’esposizione graduale, in cui viene esposto il paziente alle cose temute, in modo strutturato e sensibile. L’esposizione graduale è una tecnica intrinsecamente sgradevole, che nel passato ha causato elevati tassi di abbandono della terapia. Idealmente si tratta di esposizione ad una situazione sociale che è temuta e che provoca ansia, ma che è sopportabile; viene ripetuta più volte a settimana. Spesso, si costruisce con il terapeuta, una gerarchia di passi temuti ai quali il paziente è esposto sequenzialmente. Oggi i moderni trattamenti di CBT sono stati migliorati, concentrandosi sul processo cognitivo, ad esempio, affrontando i timori di valutazione negativa, l’identificazione e la rimozione di comportamenti di sicurezza ecc… L’obiettivo è quello di imparare ad agire in modo diverso, osservando le reazioni; questo verrà fatto con il supporto e la guida del terapeuta, quando il paziente si sente pronto. La terapia cognitivo-comportamentale per la fobia sociale, include la gestione della formazione dell’ansia, che può includere tecniche come la respirazione profonda ed esercizi di rilassamento muscolare, che può essere praticata ‘in situ’. Questi interventi precoci, per alcuni, possono essere utili, ma per la maggior parte possono diventare comportamenti di sicurezza. CBT può essere condotta in parte in sessioni di gruppo, facilitando la condivisione di esperienze, un senso di accettazione da parte di altri e di intraprendere le sfide comportamentali in un ambiente fidato (Heimberg).
Uno studio recente ha suggerito che, la terapia interpersonale, una forma di psicoterapia principalmente usata per trattare la depressione, può essere efficace nel trattamento della fobia sociale.
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto – Psicologo e Psicoterapeuta – Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale
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